12 dicembre 2013

IL SIGNIFICATO DEL NATALE


STORIA DEL NATALE

Il Natale è una festa che i primi cristiani (anche secondo i testi di studio cattolici) non celebravano; è invece subentrata nella tradizione verso il V secolo circa diventando un precetto da osservare con tre messe giornaliere di cui una a mezzanotte.
Ai festeggiamenti è legata anche la consuetudine di costruire il presepe, la cui origine è attribuita alla volontà di Francesco d'Assisi (1220) nonché la tradizione di Santa Claus che porta i regali ai bambini, sostituito dal ben più moderno e accattivante Babbo Natale americano made in Coca Cola.

Il 25 dicembre era il giorno in cui i pagani romani e greci festeggiavano l'uomo-dio Mitra, associato al culto del sole.

Il dio Mitra

Pertanto il cristiano, essendo sotto la grazia, non è tenuto a celebrare feste,
tanto più che il giorno della nascita di Cristo è sconosciuto
e il 25 dicembre ricorre una festività pagana.

IL NATALE ALLA LUCE DELLA PAROLA DI DIO

Nella Bibbia sono riportate indicazioni circa le date delle feste da celebrare, è riportata la data della morte di Cristo, ma non quella della sua nascita e anche in seguito alla morte e resurrezione di Gesù apostoli e discepoli non ritennero opportuno istituire una festa che ricordasse la nascita del Messia.
Naturalmente la venuta nel mondo del Figlio di Dio per un cristiano è un avvenimento fondamentale e importantissimo. A maggior ragione va ricordato ogni giorno, celebrato ogni giorno, tenuto in gran considerazione e non sminuito sovrapponendolo e contaminandolo col paganesimo tanto detestato dal Signore.
Più importante della nascita è la morte-vittoria di Cristo.

IL CRISTIANO E IL NATALE

E' fuor di dubbio che ci sono credenti che non festeggiano e credenti che festeggiano (soprattutto all'estero: Stati Uniti, Gran Bretagna, ecc.).
Spesso, per chi non nasce in una famiglia credente, è anche più difficile dover tagliare di netto con tutto ciò che è legato a questa festività anche perché influisce molto sulla vita quotidiana.

E' vero che il credente deve tenere fortemente le distanze da tutto ciò che è legato al paganesimo così come da ciò che allontana dalla spiritualità ma è anche vero che gli estremismi tipici di certi movimenti religiosi, non portano a nulla.
Se consideriamo che comunque la festa di Natale vuole essere, in buona fede, il ricordo della nascita di Gesù possiamo 'sfruttare' questa occasione per evangelizzare.

UN'OCCASIONE DI EVANGELIZZAZIONE

Con un cristiano che crede fortemente nell'importanza del Natale, questo periodo dell'anno è un'occasione di evangelizzazione. Se è vero che il Natale è la 'festa della nascita del Salvatore' allora dovremmo consigliare di:
  • evitare l'esaltazione del 'giorno 25'
  • evitare il presepe fatto di statuine cui inevitabilmente segue la superstizione che se si fa una volta bisogna farlo sempre, se si rompe una statuina 'apriti cielo!!!', il più piccolo deve portare la statuina di Gesù in processione, vanno necessariamente recitate alcune preghiere durante la sua costruzione, ecc. A Dio queste cose non interessano!
  • evitare pranzi luculliani, regali obbligatori e sacrosanti: il Natale deve essere atteso per un solo motivo se si vuole festeggiare, lo spirito natalizio deve essere appunto 'SPIRITO' e non 'ATMOSFERA'. Cristo è nato in circostanze umili, l'essersi fatto uomo è stato uno scendere ad un livello più basso. Dovremmo rispettare questa umiltà
  • evitare quell'atmosfera da bisca fatta di alcol e giochi d'azzardo 
  • aiutare i figli a comprendere che non è importante attendere e ricevere regali ma farli; non cercando un pensierino per i familiari ma dedicandosi al sociale
  • se la festa è per Gesù, Gesù deve 'partecipare' alla festa


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